Banchina di Mannarazza

Alla banchina di Mannarazza non si attracca, si assiste ad una quotidiana programmazione di magie. Con il maestrale, il principe dei venti, si esibiscono le onde più blu e potenti del Mediterraneo, i famosi “corp’i mare”. Al tramonto la ruggine, l’acqua, i silenzi si fanno d’oro. Di notte si ascolta il coro delle sirene di Ulisse, le berte o in linosano turriachi. Il concerto delle berte indica ai marinai, nelle notti senza luna, che si è vicini alla scogliera nera. Per via del canto delle berte, simile al pianto di un bambino, è nata la leggenda che vede in questi uccelli la reincarnazione delle anime dell’equipaggio di Diomede, naufragato nelle acque del Mediterraneo, è per questo che vengono chiamate anche diomedee. Al tramonto centinaia di Berte in prossimità di Mannarazza si danno appuntamento sul mare per salutare il tramonto fino all’ultima serata di autunno, sera in cui lasceranno l’isola per poi ritornare a cantare in primavera. Questa camera è il nostro applauso a fine del loro concerto.

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