Balata Piatta

Le voci più antiche dell’isola raccontano di quando a Linosa nel 1957 Raimondo Bucher, apneista e pioniere della subacquea chiedeva ai pescatori di accompagnarlo nella zona di Balata Piatta per studiare e fotografare i basalti colonnari di Linosa, blocchi di pietra levigata e secondo il sub non naturali, silenti testimoni della perduta civiltà di Atlantide. Erano anni di un andirivieni di gente che scopriva un fondale ricco e inesplorato, dello stupore di assistere a quanto si potesse stare sott’acqua senza riemergere e di un’accoglienza calda e generosa, rimasta immutata nel tempo allo stesso modo delle rocce squadrate di questo punto dell’isola da cercare tra i sentieri sterrati e un solitario pino marittimo che ti dice è proprio questo il posto che cercavi.

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